Effetti della pratica meditativa sullo sviluppo delle qualità interiori

Progetto di ricerca – Sintesi

Andrea Bonacchi 1, , Silvia Bianchi 2

1 Centro Studi e Ricerca Synthesis

2 Istituto Lama Tzong Khapa (ILTK) di Pomaia

Premessa

Circa cinquant’anni fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non solamente l’assenza di disagio o malattia”. Per lungo tempo, si è però continuato a pensare alla salute in termini di “assenza di malattia” e pertanto gli indici di salute nella nostra società sono stati e sono spesso ancora focalizzati in larga parte sul disagio, sulla malattia e sul cosiddetto funzionamento psicologico patologico. Con le parole “funzionamento psicologico patologico” si indicano una serie di modalità di pensare, provare sentimenti, comportarsi che producono sofferenza a noi e/o a chi ci sta vicino. Per questo motivo la maggior parte degli strumenti di valutazione standardizzata (test, questionari, interviste) sviluppati e utilizzati in medicina, in psicologia ed in sociologia sono orientati alla misurazione di problemi fisici (dolore, limitazioni funzionali, etc.), mentali (stress, depressione, ansia, etc.), o sociali (limitazioni di ruolo, disagi familiari, mancanza di sostengo, etc). Negli ultimi anni però si assiste ad una crescente focalizzazione dell’attenzione sul benessere fisico, psichico e sociale.

Il benessere è stato di volta in volta da vari autori concettualizzato e misurato in vario modo. Alcuni autori hanno immaginato il benessere come opposto al malessere e quindi hanno cercato variabili per misurare il benessere che fossero opposte a quelle usate per rilevare sintomi e disagi. Ad esempio Kellner ha creato la scala Symptom Questionnaire che associa a quattro scale sintomatologiche (ansia, depressione, somatizzazione ed ostilità) le corrispondenti scale di benessere (rilassamento, contentezza, benessere fisico e buona disposizione).

Da altri autori il benessere è stato identificato in una prevalenza di affetti positivi su affetti negativi, enfatizzando così la presenza di esperienze emotive piacevoli. Secondo Bradburn, la felicità è un giudizio globale che le persone formulano comparando i loro affetti negativi con quelli positivi. Sulla base di questa concezione sono state costruite alcune scale autovalutative come l’Affect Balance Scale di Bradburn e successivamente la Positive and Negative Affect Scales (PANAS) di Watson con le quali si possono quantificare gli stati emotivi sia positivi che negativi in un arco di tempo precisato.

Altri studiosi hanno valorizzato l’aspetto soggettivo dell’esperienza del benessere andando a studiare quali sono i criteri soggettivi secondo i quali una persona fonda la propria valutazione globale della qualità della vita. Espressione di questa concezione sono alcuni strumenti psicometrici in grado di misurare il benessere, qui inteso soprattutto nella sua componente di giudizio cognitivo. Tra le scale di questo tipo più utilizzate vi sono la Life Satisfaction Index di Neugarten e la Satisfaction with Life Scale (SWLS) di Diener.

Infine altri studiosi hanno identificato il benessere come una percezione che emerge dalla presenza e dallo sviluppo di una serie di qualità interiori o “indicatori del funzionamento psicologico positivo”; con le parole “funzionamento psicologico positivo” si indica una serie di modalità di essere, pensare, provare sentimenti, comportarsi che produce benessere in noi e in chi ci sta vicino. Esistono numerose scale che misurano singoli “indicatori del funzionamento psicologico positivo” come la SOC-29 o SOC-13 per la misurazione del Sense of Coherence, il Life Orientation Test-Revised di Carver per la valutazione dell’ottimismo disposizionale, il Locus of Control of Behaviour (LCB) per la determinazione del “locus of control”. Esistono poi scale come la Psychological Well-Being, (PWB) della Ryff in grado di misurare più dimensioni contemporaneamente; la PWB misura sei dimensioni del benessere proposte dall’autrice: autoaccettazione, relazioni interpersonali positive, autonomia, controllo ambientale, crescita personale e scopo nella vita.

 

I percorsi spirituali, nelle diverse tradizioni, da molti secoli conducono i praticanti verso la ricerca di una riduzione della sofferenza e lo sviluppo del benessere. Aspetto fondamentale delle pratiche spirituali è lo sviluppo di qualità interiori e la coltivazione di stati emotivi positivi.

Una delle tecniche che accompagnano i praticanti di molte tradizioni spirituali in questo percorso è rappresentato dalla meditazione.

Scopi della ricerca

Scopo del presente studio è la valutazione dell’effetto a medio termine delle pratiche meditative sullo sviluppo di alcune qualità personali.

Metodologia della ricerca

Campione: il campione coinvolto nello studio sarà costituito da quattro gruppi di individui:

(1) praticanti la meditazione appartenenti a tradizioni spirituali diverse occidentali e orientali

(2) partecipanti al Master Programme dell’ Istituto Lama Tzong Khapa (ILTK) di Pomaia; l’Istituto è uno dei principali centri in Europa per lo studio e la pratica del buddhismo tibetano della tradizione Ghelupa; saranno coinvolti sia i partecipanti al Master residenti a Pomai sia coloro che seguono i corsi a distanza via web; l’obiettivo è arrivare a coinvolgere almeno 150 studenti del master su un totale di circa 250.

(3) praticanti appartenenti ai centri di buddhismo tibetano presenti in alcune città come Firenze, Bologna, Padova, Trento. L’obiettivo è arrivare a coinvolgere almeno 150 frequentatori dei centri, praticanti la meditazione

(4) soggetti di controllo; questi gruppo deve essere simile per numerosità, distribuzione di età, sesso e scolarità al gruppo dei praticanti la meditazione

La partecipazione alla ricerca prevede la compilazione di questionari che misurano alcune qualità interiori e più in generale alcuni tratti di personalità ad inizio e a conclusione dello studio (dopo un anno) e la compilazione mensile di un diario sul tipo di meditazione effettuato.

La partecipazione allo studio sarà volontaria e anonima.

I questionari utilizzati per la ricerca comprendono:

  • Sense of coherence – SOC-13,
  • Pearling and Scooler Mastery scale – PSMS,
  • Life Orientation Test – Revised – LOT-R,
  • Short Well Being Scale – SWBS,
  • Well Being dell’Organizzazione Mondiale della sanità – WB OMS,
  • Well Being Scales – WBS,
  • Self-Other Four Immeasurables – SOFI
  • Perceived stress questionnaire – PSQ
  • Lista degli eventi stressanti
  • Temperament and Character Inventory – TCI -140

Analisi statistica: nel presente studio l’analisi statistica verrà condotta usando i programmi per computer SPSS 9.0 e STATA. Verranno effettuate le consuete analisi statistiche descrittive univariate. Verrà esplorata l’associazione fra pratica meditativa e i caratteri socio-demografici, alcuni tratti di personalità, alcuni indicatori del funzionamento psicologico positivo.

Fasi della ricerca e tempi previsti: Lo studio sarà suddiviso in quattro fasi:

  1. raccolta dei dati
  2. inserimento dei dati nei software dei PC
  3. analisi statistica dei dataset
  4. pubblicazone dei risultati

La prima fase dello studio richiederà circa 12 mesi.

L’intero progetto sarà completato in un anno e mezzo dal suo inizio.

Aspetti etici: I partecipanti allo studio vi prenderanno parte in modo anonimo e i loro dati saranno gestiti nella più stretta privacy e in accordo con le disposizioni di legge. I partecipanti allo studio saranno informati degli obiettivi dello studio sia a voce che per scritto; saranno liberi di uscire dallo studio in qualsiasi momento.

 

Per avre informazioni sullo studio o per aderire scriverea a: andreabonacchi@centrosynthesis.it

 

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